Una vita di ansia

08.01.2019

Ciao a tutti! 

Come state? Avete trascorso delle piacevoli vacanze?

Io avevo iniziato a scrivere un nuovo post, ma a metà mi sono interrotta perché mi sono accorta stesse diventando un po' troppo personale. Più una pagina di diario, che qualcosa da pubblicare e condividere. Negli ultimi giorni ho avuto modo di fare diverse riflessioni (anche perché mi sono beccata la seconda influenza in un mese, quindi copertina e divano sono stati i miei migliori amici). E, niente, ho capito che seppur queste giornate di feste non siano state semplicissime da affrontare, anzi è scesa più di una lacrima, l'atmosfera ovattata e famigliare che accompagna il mese di dicembre, mi aiutava a sentirmi protetta. Una specie di bolla, tipo quelle palle di vetro che se le agiti scende la neve. Adesso che tutto è tornato alla normalità, comincia la parte più complicata. Un nuovo anno davanti. 365 pagine (oggi 357) bianche da sfogliare e scrivere. Al supermercato ho visto che stanno già vedendo le chiacchiere (o bugie, non so come le chiamate voi), questo a dimostrazione di una sola cosa: che la vita, volente o nolente, va avanti. Tu puoi non essere pronto, il tuo cuore e la tua testa possono essere rimasti fermi a tre mesi fa, ma ciò non importa. Il mondo non smette di girare per aspettare te che ti riprendi da una delusione d'amore o lavorativa. Cambieranno le stagioni. Tornerà l'estate, con il sole e la voglia di andare al mare. I vestitini corti, quelli che ci impieghi due secondi a mettere. E i sandali che detesti, perché lasciano scoperte le dita dei piedi. Poi sarà di nuovo autunno; l'autunno che ami per i suoi colori e le foglie che scricchiolano sotto le scarpe mentre cammini. E così via, in un eterno circolo vizioso e - diciamocelo - ansioso di eventi. Di seguito voglio descriverne alcuni, i peggiori, che manderebbero in crisi anche il più pacifico e calmo degli esseri umani.

1) Capodanno

Non poteva che essere il primo della lista. Chi di noi non teme quel momento in cui si comincia a ricevere la fatidica domanda "Tu che fai a Capodanno?". Personalmente, non sono una grande amante di questa ricorrenza. Forse ne avevo già parlato in un post precedente, ma per quanto mi riguarda la fine dell'anno ha sempre coinciso con agosto. Il mio nuovo inizio, quello dei bilanci e dei buoni propositi, è rappresentato dal mese di settembre, che poi è anche quello del mio compleanno. Questa è la casellina del tabellone da cui riparte il giro. Forse perché i cambiamenti più grandi, spesso non voluti, che ho dovuto affrontare, sono avvenuti sempre in quei trenta giorni (e anche il 2018 non è stato da meno). Inoltre, non mi è mai piaciuta quella situazione forzata che si crea, in cui bisogna per forza divertirsi e fare casino come se fosse l'ultima notte prima della fine del mondo. Solo un anno mi sono data proprio alla pazza gioia e i postumi, vi assicuro, sono stati parecchio sgradevoli. Ad ogni modo, ogni volta ho sempre l'angoscia di non riuscire ad organizzare nulla e di trascorrere il 31 dicembre da sola, a casa, davanti a uno di quei programmi tristissimi con Gigi d'Alessio o Barbara d'Urso, mentre mi scolo un bottiglia di vodka cercando di annegare i dispiaceri dell'anno passato. Perché va bene che non c'è bisogno di fare grandi cose, ma almeno un minimo ci vuole. Quest'anno ho scampato il pericolo e ho trascorso una piacevole serata con degli amici, fra vino, risate e chiacchiere fino alle 6 del mattino. Quello che ci voleva. Mi sono anche rimessa ai fornelli, dopo tanto tempo, e ho preparato un risotto con i funghi che fortunatamente non ha ucciso nessuno. Tutti siamo arrivati sani e salvi allo scoccare della mezzanotte. Tra l'altro, grazie a una mia amica, ho scoperto un nuovo rituale di origine spagnola, che dovrebbe portare fortuna per il nuovo anno: mangiare dodici chicchi di uva, uno per ogni mese (per sicurezza, suggerirei di mangiarne tredici così ci facciamo anche la tredicesima). Speriamo possa funzionare e portare qualche tanto attesa gioia. Nel frattempo, anche questo Capodanno ce lo siamo tolti dalle palle.

Capodanno 2019
Capodanno 2019

2) San Valentino

Ecco un'altra festa che ci piace tanto. Non voglio essere ipocrita e cominciare con i soliti discorsi da single incallita, tipo che l'amore va dimostrato tutto l'anno e non c'è bisogno di un'occasione in particolare per ricordarselo. Alla fine non c'è nulla di male nell'uscire per una cena o un cinema. E anche, perché no, nello scambiarsi un regalo - l'importante è che non siano quelle trashate tipo cuori giganti e tazze con dediche e immagini raccapriccianti, vi prego. Quelle nun se possono vede. - Tuttavia, quando giochi dall'altra parte, San Valentino diventa una fastidiosa carie che vuoi toglierti al più presto. Soprattutto se ti sei ritrovato ad essere solo per scelta non tua, ma degli altri. Ciò che posso consigliare per rendere questa giornata meno terribile è di non stare lì ad aspettare gesti e messaggi che non arriveranno mai. Piuttosto mettiamoci su il nostro abito migliore e andiamo al supermercato a comprarci una scatola di cioccolatini. Senza paura di risultare stupidi o patetici. Perché la storia d'amore più importante che viviamo, e che non finirà mai, è quella con noi stessi e se nessuno ci amerà a San Valentino, abbiamo il dovere e il diritto di amarci noi. E poi il cioccolato, si sa, aiuta sempre a migliorare un po' l'umore.

3) Pasquetta

E qui ci butterei dentro anche il 25 aprile, il 1 maggio e i ponti vari. Il periodo delle giornate al lago e delle grigliate all'aperto. Quindi...che facciamo a Pasquetta? I più coraggiosi cominciano a pensarci già dopo le festività natalizie. Del resto, come si dice, "Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi". Non ci potremo mica perdere un'altra occasione di divertimento forzato, in cui poter sfoggiare al meglio le nostre capacità d'intrattenimento sociale? Quindi ecco che partono improvvisi gruppi di WhatsApp, in cui se conosci almeno tre dei partecipanti sei già a buon punto. E non serve a nulla mettere la chat in silenzioso. No. La Pasquetta ti troverà comunque. L'unica difesa che si può tentare è quella di abbuffarsi fino all'inverosimile al pranzo di Pasqua e camuffarsi da uovo di cioccolata, ma anche qui non sono sicura che funzioni. Allora proveremo un po' d'invidia persino per l'agnello con patate della zia. Almeno a lui non tocca sorbirsi questa agonia (ovviamente si scherza, io l'agnello non l'ho mai mangiato). In tutto ciò una sola e unica certezza: la pioggia, che rovinerà puntualmente i piani ogni anno. E seppur ne siamo già consapevoli in partenza, noi ci proviamo lo stesso. Perché ci piace essere temerari. E rompere i coglioni al prossimo.

4) Vacanze estive

Ormai già se ne parla. L'astruso dilemma, quello più tosto di tutti: dove andare in vacanza durante l'estate. E soprattutto con chi. In tutta sincerità io odio quei viaggi fatti in tante persone, messe insieme per obblighi vari o per convenienza. Sono più dell'idea che si fatichi già durante i restanti undici mesi e almeno in vacanza sia giusto stare con chi siamo sicuri ci farà sentire bene e a nostro agio. Quest'anno il pensiero di organizzare le ferie estive, al di là dei soliti motivi, mi mette particolare agitazione. Perché progettare qualcosa da qui ad agosto significa dover pensare al futuro. E, al momento, è l'ultima cosa che desidero fare. Ecco perché mi piaceva la bolla delle feste natalizie. Purtroppo la pacchia è finita. Però per un po' io voglio stare ancora nella mia tana sicura. Tanto c'è tempo per fare progetti. E massimo potrò sempre prendere un volo low cost che mi porti in qualche meta a caso, per vivere sorprendenti avventure esotiche che mai avrei saputo immaginare. 

Alassio 2014 - 25 years old appena compiuti
Alassio 2014 - 25 years old appena compiuti

5) Compleanno

I compleanni sono belli da festeggiare quando si è bambini, con la torta a forma di panda rigorosamente panna e cioccolato, le persone che ti fanno sentire un piccolo divo e i regali da scartare. Con il tempo diventano solo fonti di pura ansia. Lo scorso anno ho celebrato i miei ultimi venti; per l'occasione ho tentato di organizzare un piccolo party, che avrebbe dovuto finire tra i miei ricordi più idilliaci di sempre. Invece la cosa più emozionante che c'è stata è il mio ex ragazzo che, un paio d'ore dopo avermi dato il suo regalo - una borsa verde acqua di Valentino che sono ancora indecisa se rivendere su eBay oppure tenere nascosta nell'armadio, dove ho sepolto i miei sentimenti, perché prima o poi mi passerà e una borsa nuova può sempre tornare utile - dicendo "questo e altro per l'amore della mia vita", mi ha piantata in asso per andare a cercare se stesso altrove. O, per dirla diversamente, aveva bisogno di altri fiori da impollinare. Del resto, il mio cominciava ad essere troppo vecchio per lui. Il prossimo settembre saranno trenta e sinceramente, stavolta, spero di essere talmente ubriaca da non avere alcun ricordo. In alternativa potrei anche decidere di trascorrere l'intera giornata a letto e svegliarmi la mattina dopo, come se nulla sia successo. Fortunatamente ho ancora quasi nove mesi per pensarci.

Mi auguro di non avervi messo troppa ansia con questo post. Lo scopo principale era quello di strapparvi un sorriso, sdrammatizzando le angosce di vita quotidiana. Perché l'ironia resta sempre e comunque la miglior difesa di cui possiamo disporre.

E voi? Quali sono le vostre ansie?

Vi abbraccio,

Alenka

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